mercoledì, maggio 16, 2007

La collina del pensatore

La collina del pensatore


Giunto qui mi sdraio su calda roccia,
occhi chiusi, ascolto altri sensi:
sole calante m'accarezza piano,
fruscio di foglie, vento sovrano,
cinguettio, odor di camp'immensi,
cielo infinito, di calma doccia.

Attendo il variopinto tramonto,
cibandomi famelico di verde,
color di ricercata mia vita:
ogn'essere, di mente non sopita,
ha un luogo caro a lui concorde,
ov'esternar di pensieri tormento.

Qui son consumati duri momenti
d'un vivere oltre piatto essere,
qui s'affrontan i sottili problemi
non pratici c'affliggon coi ricami:
d'un organo che non può comprendere
son doni costruttiv'e disfacenti.

Molteplici pene affliggon forte,
delicato, fragile, istintivo
pensatore; romantico artista,
crede all'amore a prima vista,
con te d'indugiare non v'è motivo;
lontano come 'l figlio di Laerte.

Ciò ch'or profondamente pens'e temo
è 'l tuo penar errando per esteri
stupendi luoghi, perdendon'essenza.
In cuor mio tristemente avanza
colpevole sensazione di nostri
sentimenti vivi per cui or fremo.

In te so d'aver trovato splendido
tesoro un dì sepolto profondo,
ma lucente ai miei occhi
si mostra sincero senza balocchi.
Per anni, te e me amor forgiando,
vivremo: godi d'un viaggio candido.


Lombardi Gabriele

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